Non facciamone un mistero. Sappiamo che ciò che induce i marketer a rinunciare alla pubblicità su LinkedIn sono i costi elevati. Eppure sapete una cosa? Per il B2B i risultati sono di gran lunga migliori di quelli che si possono ottenere su altri canali. LinkedIn, oltre ad essere una buona piattaforma per creare networking è un potentissimo mezzo per le campagne di inbound marketing, grazie a un sistema di filtri all’avanguardia.
Guardato sempre con un po’ di scetticismo, LinkedIn Ads può essere davvero l’asso nella manica per promuovere un’azienda o un libero professionista.
Questo si deve soprattutto all’evoluzione che LinkedIn ha avuto: se un tempo rappresentava semplicemente una vetrina per chi voleva entrare nel mondo del lavoro, ora non ha nulla da invidiare ad altri social network. Si è trasformato in uno strumento essenziale per raggiungere i propri potenziali clienti e ha ampliato il suo ventaglio di possibilità anche in ambito pubblicitario.
Sarò sintetica.
Perché consiglio di fare pubblicità su LinkedIn?
- targetizzazione dettagliata e all’avanguardia;
- contatti qualificati;
- maggiore tasso di conversione per il B2B;
- incremento dell’intenzione di acquisto;
- maggiore sicurezza in termini di privacy e protezione dei dati;
- maggiore coerenza di contenuti
Vi ho incuriositi? Bene, ora andiamo per gradi e ripassiamo insieme i punti principali.
Primi passi
- Scegliere attentamente l’obiettivo
Come per qualsiasi tipo di piattaforma social, bisogna sapere dove si vuole andare a parare. Il consiglio è di definire fin da subito cosa volete che l’utente faccia: visitare il sito, interagire, compilare un form di contatto. Sulla base dell’obiettivo che imposterete, LinkedIn selezionerà gli utenti più propensi a compiere quel tipo di azione. Ricordate, le tre macro categorie sono: notorietà, conversione, lead generation.
Ecco perché avere le idee chiare deve essere il punto di partenza!
- Pianificare il budget
Altra cosa estremamente importante: il budget. Se non ci si mette in testa che la comunicazione ha dei costi e che è assolutamente necessario pianificarli, è inutile partire. LinkedIn non è lo strumento per aziende che vogliono spendere poco. Tra i diversi aspetti da tenere in considerazione, suggerisco di valutare le risorse economiche a propria disposizione e il prodotto che volete proporre.
- Valutare i risultati e ottimizzare le campagne
Sperimentare e fare tesoro dei risultati delle performance è essenziale per aggiustare il tiro e raggiungere i risultati sperati. Ma anche conoscere i benchmark del proprio settore, per avere una bussola.
E ora che abbiamo messo in piedi la campagna, come la facciamo decollare?
Piccoli trucchetti
- Aggiornare gli annunci pubblicitari
Gli utenti si annoiano a vedere sempre lo stesso contenuto e finiscono per nasconderlo, per non trovarselo più davanti. Cosa accade? Gli annunci perdono efficacia, e si alza il costo per click e costo per conversione. Un peccato per la nostra campagna! Quindi, il mio suggerimento è di lavorare con più annunci e rinnovarli ogni 4/6 settimane.
- Retargeting
Ebbene sì, anche su LinkedIn si può fare retargeting! Installando l’insight tag sul vostro sito web, è possibile intercettare i professionisti con un account LinkedIn che lo hanno già visitato. La targetizzazione è molto precisa e segmentabile. Inoltre attraverso la funzione Matched Audience potrete raffinare ulteriormente il pubblico che visita il vostro sito web, scegliendo solo i visitatori di una specifica sezione.
- Start con offerta manuale
Su LinkedIn è preferibile partire con l’opzione di offerta manuale, così si ha la possibilità di alzare gradualmente il budget e monitorare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Ci sono ovviamente delle eccezioni. Se, ad esempio, la dimensione del pubblico è maggiore delle 100.000 unità o se la campagna distribuisce in modo uniforme il budget su tutto il periodo, si può anche optare direttamente per l’offerta automatica. Valutate.
- Scegliere la tariffazione e la durata
Riguardo alla tariffazione, LinkedIn ci mette davanti un ventaglio abbastanza ampio. Per scegliere la strada migliore dobbiamo affidarci alla nostra esperienza.
– Limite di spesa massimo per una campagna CPC;
– Limite di spesa massimo per una campagna CPM;
– Limite di spesa massimo per una campagna CPS (InMail);
– Limite di spesa massimo per una campagna CPV (Video);
Automatico: utilizza i dati storici sull’audience e consente di scegliere l’obiettivo della campagna, ma non il limite di spesa per la singola azione.
Il budget, va da un minimo di 10/20 a 100 euro al giorno e più. Bisogna, però, tenere presenti alcuni piccoli accorgimenti: i target sono meno ampi e più precisi, inoltre, rispetto ad altre piattaforme, le campagne hanno una durata minore, ma richiedono un maggior esborso giornaliero in termini economici.
Attenzione! Se il tuo budget giornaliero è costantemente in rosso, forse non stai raggiungendo tutti i potenziali utenti.
- Content offer efficace
Regola valida per tutte le piattaforme: contenuti innovativi e brillanti attirano un maggior numero di click (CTR alto). Ovviamente bisogna tenere bene a mente il target a cui ci si rivolge, i suoi interessi… e poi lasciare libera la creatività.
Insomma, può apparire più di nicchia, o forse bisogna solo fare la prima mossa, ma ciò che mi sento di dire è che LinkedIn Ads vale la pena testarlo nella propria strategia digitale.

CEO & Founder di Digital Ideas. In cosa sono forte? Te lo devo dire fin da subito, mi dicono che sono la regina delle soluzioni. Eh si, lo ammetto mi piace terribilmente vincere le sfide e guardare avanti, anche quando sembra impossibile. Preparati alla mia positività!