Google Analytics è lo strumento più utilizzato per raccogliere informazioni sulle interazioni dei visitatori. Il servizio gratuito di Google, misurando le prestazioni di un sito in termini di risultati assoluti e in relazione al pubblico, è un alleato preziosissimo per realizzare strategie di marketing efficaci e ad hoc. Attraverso la dashboard, infatti, si possono ottenere dati relativi agli accessi e persino ai comportamenti degli utenti.
Ebbene, da giugno, al termine di un’istruttoria lunga e complicata, il Garante della Privacy ne ha vietato l’utilizzo, gettando nel panico i gestori di siti web italiani.
Google Analytics: cosa sta accadendo in Italia?
Come si è già verificato in Austria e in Francia, dove è stato dichiarato illecito l’utilizzo di Google Analytics, ora anche nel nostro Paese le autorità hanno preso la medesima decisione.
Questo popolare servizio di analisi web gratuito fornisce statistiche e strumenti per monitorare gli accessi ai siti: indirizzo ip oppure browser, sistema operativo, traffico sul sito, comportamento degli utenti. Secondo il GDPR, l’illegittimità non sarebbe nel suo mero utilizzo, ma deriverebbe dal trasferimento dei dati verso gli Stati Uniti.
“Perché?” vi state chiedendo. Secondo gli standard europei gli USA non garantiscono un adeguato livello di protezione per gli utenti. Le agenzie di intelligence americane, infatti, hanno accesso a queste informazioni senza fornire nessuna garanzia.
Nel luglio 2021 con la sentenza Schrems II, la Corte di Giustizia europea ha dichiarato invalido il regime giuridico previsto dal Privacy Shield, creando una lacuna nella regolamentazione del trattamento dei dati tra Europa e USA.
Al momento i due Paesi stanno lavorando a un nuovo accordo che tenga conto di provvedimenti come il Data Acts e i pacchetti normativi Digital Market Act e Digital Services Act, ma fino ad allora l’invito del Garante è di eliminare entro 90 giorni questo strumento dai propri siti. “Allo scadere del termine di 90 giorni, il Garante procederà, anche sulla base di specifiche attività ispettive, a verificare la conformità al Regolamento Ue dei trasferimenti di dati effettuati dai titolari”.
Questa decisione ha generato da subito confusione e molti gestori di siti web sono corsi ai ripari preoccupati, per evitare sanzioni. Hanno immediatamente dismesso l’uso di Google Analytics Universal (GA3), optando per altri strumenti di analisi a pagamento, non essendoci servizi open source ai livelli di Analyitcs.
Il servizio di Google, infatti, è il più completo e non ha rivali, anche per la sua stretta connessione con le campagne di Google Ads.
Ma è davvero necessario eliminare Google Analytics dai propri siti?
Quali soluzioni ci sono?
È bene ricordare che in ogni caso, è cosa buona e giusta lavorare per raccogliere il consenso specifico degli utenti al trasferimento dei loro dati all’estero, come previsto dal Titolo V del GDPR, nonostante le evidenti difficoltà da un punto di vista tecnico-giuridico.
- Server proxy
Valida, seppur costosa, soluzione potrebbe consistere nell’utilizzo dei server proxy – compliant al GEPD e collocati all’interno dello Spazio Economico Europeo – che, raccolti i dati degli utenti tramite il sito web, li trasmettano al data center di Google dopo averli anonimizzati.
- Alternative come Matomo
Questo servizio ha server in Europa ed è un ottimo software di tracciamento. Devo però precisare che non è completo come Google Analytics.
- GA4
La migliore soluzione possibile, in ogni caso, sembrerebbe essere il rilascio di GA4 poiché è provvisto di “parametri che permettono di gestire i dati personali degli utenti e di gestire gli stessi con server di Google situati in Europa. Quindi esisterebbe una serie di configurazioni che è possibile gestire, attivare ed implementare per permettere di rispettare le indicazioni del GDPR”.
C’è da premettere che già a marzo 2022, quando Google ha annunciato l’arrivo di GA4, era stato reso noto il passaggio obbligatorio entro luglio 2023 al nuovo servizio. Infatti, da questa data le proprietà Universal Analytics standard (o Google Analytics 3) non elaboreranno più i dati, che verranno trasmessi solo alle proprietà Google Analytics 4.
Conosciamo meglio questa nuova versione di Google Analytics e le sue funzionalità innovative.
Sicuramente le novità più importanti riguardano il fatto che Google Analytics 4 agisce su più piattaforme come web, app IOS e Android, in modalità data stream, flussi dati, sfruttando un modello di monitoraggio legato agli eventi a cui è possibile ancorare più dimensioni.
Questo è fondamentale poiché consente di ricavare insights più definiti e di svincolarsi da misurazioni che stanno diventando inefficaci per via degli aggiornamenti sulla privacy e del blocco della raccolta dei cookie di terze parti.
Insomma, GA4 ha l’intento di garantire una logica privacy-first.
Ma poi, si potranno personalizzare i report dei modelli di attribuzione dall’ultimo al primo clic, creare funnel personalizzati sul percorso del proprio utente, customer journey, intersecare i dati.
Inoltre si potranno attivare eventi standard di base tra cui:
- visualizzazioni di pagina
- clic su link in uscita dal sito web
- scroll di pagina
- download
- ricerca interna
- interazioni con video
Il mio consiglio è quello di non farsi prendere dalla paura ed eliminare o scollegate nessun account analytics. Cosa fare, allora? Usare questi 90 giorni per confrontarsi con la propria agenzia o consulente e fare la scelta migliore sulla base della propria situazione.
Insomma, Keep calm e… fate sempre la scelta più giusta per voi!

CEO & Founder di Digital Ideas. In cosa sono forte? Te lo devo dire fin da subito, mi dicono che sono la regina delle soluzioni. Eh si, lo ammetto mi piace terribilmente vincere le sfide e guardare avanti, anche quando sembra impossibile. Preparati alla mia positività!